
Quel pasticciaccio brutto della rete unica
Per comprendere la portata e la complessità del tema “rete unica” non si può prescindere dalle opinioni, più o meno autorevoli, che in questi mesi, come il più classico dei tormentone estivi, abbiamo letto e ascoltato un po’ ovunque, tenendo sempre bene a mente una cosa, però: queste dichiarazioni spesso sono espressione degli interessi delle diverse parti in gioco (TIM, Open Fiber, i diversi OLO, l’AIIP, Infratel, Sky, gli operatori FWA, i costruttori di rete attiva o passiva) e andrebbero separate dai fatti.
https://www.ilsole24ore.com/radiocor/nRC_09.09.2020_13.34_28210282
https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/banda-ultralarga/bisio-vodafone-nelle-aree-grigie-consorzi-di-operatori-per-spingere-la-fibra/
https://www.ilsole24ore.com/art/hedberg-windtre-molto-favorevole-rete-unica-ma-modello-wholesale-only-ADxReWu
https://businessschool.luiss.it/news/aiip-la-rete-unica-sembra-un-ritorno-al-monopolio-tutelare-la-concorrenza/
https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/08/30/news/bernabe_non_e_scontata_la_creazione_della_rete_unica_il_via_libera_politico_non_basta_-265869357/
https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/banda-ultralarga/rete-unica-tlc-farese-evitare-pasticciaccio-brutto-effetti-anche-su-altri-paesi/
https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/ripa-la-rete-unica-bloccherebbe-gli-investimenti/
https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/banda-ultralarga/rete-unica-tlc-fabrizio-davide-ritorno-al-monopolio-ce-gia-ed-e-in-capo-a-open-fiber/
https://www.corriere.it/economia/finanza/20_settembre_19/rete-unica-motore-crescita-ma-maggioranza-spetta-tim-dfa6ed1e-fa54-11ea-9c3c-4051dd36a798.shtml
Rete unica: l’opinione degli esperti
Nick Read (CEO Vodafone Group): Con la fusione della rete Tim con Open Fiber si torna “a un modello di monopolio fallito che non può essere positivo né per la concorrenza né per gli investimenti. Inoltre viola quattro decenni di politica antimonopolistica e il diritto dell’Unione europea”. Aldo Bisio (CEO Vodafone Italia) “La rete unica in Italia l’abbiamo avuta per 30 anni. Operata da un unico soggetto. E onestamente non è stato un modello di grande successo” Jeffrey Hedberg (CEO WindTre): «Rete unica? Sì, ma con modello wholesale only» Giuliano Peritore (presidente AIIP: associazione italiana internet provider): «Il progetto di rete unica, per come viene illustrato, sembra un ritorno al monopolio; non si pone particolare attenzione alle condizioni regolamentari per tutelare la concorrenza e la parità di accesso al mercato». Franco Bernabè: “Non è scontata la creazione della rete unica. Il via libera politico non basta” Giovanni Farese (professore associato di Storia dell’economia nell’Università Europea di Roma) “Siamo sicuri che, di fronte a interessi strategici, la soluzione migliore consista nell’affidare il controllo della rete unica all’incumbent, l’ex monopolista pubblico, a cui andrebbe, almeno nello schema che si profila, la maggioranza della nuova società?” Elisabetta Ripa (CEO Open Fiber): “La rete unica? Non serve al paese: bloccherebbe gli investimenti”. Fabrizio Davide (docente di Tlc dell’università UNINETTUNO): “Ritorno al monopolio? C’è già ed è in capo a Open Fiber” Salvatore Rossi (Presidente TIM): «Rete unica motore di crescita, ma la maggioranza spetta a Tim» Rete unica: cui prodest?- TIM: il primo (in termini di infrastrutture) operatore italiano di rete fissa ha un solo ed unico obiettivo: comprare Open Fiber, il secondo operatore, titolare della più grande rete in fibra ottica, quello che si è aggiudicato i tre bandi pubblici Infratel per realizzare l’infrastruttura in fibra nelle cosiddette aree bianche. Questo garantirebbe a TIM il pieno controllo dell’accesso alla rete.
- Open Fiber: per metà dello stato, attraverso CDP (Cassa Depositi e Prestiti) e per metà di ENEL, punta a preservare la sua indipendenza e soprattutto il suo modello di business: wholesale only. “L’unico modello (secondo Open Fiber) in grado di garantire l’accesso alla rete in forma neutrale e non discriminatoria a tutti gli operatori, che ne sono clienti e non concorrenti, con evidenti benefici per i consumatori in termini di pluralità e ricchezza dei servizi disponibili”.
- Vodafone e altri OLO Vodafone, attraverso le parole del suo CEO, Aldo Bisio, si è detta contraria alla rete unica in quelle aree dove oggi c’è una sana concorrenza. “L’Italia è divisa in tre. Esistono le aree “nere” con 9,5 milioni di abitazioni. Qui nei fatti c’è una concorrenza infrastrutturale e mi sento di dire che non ci debba essere nessuna azione volta a mutare una competizione che ha portato livelli di qualità e servizio migliori e concorrenza sui prezzi. Accanto a queste però c’è il tema, importantissimo e forse sottovalutato, delle aree “grigie”. Parliamo di circa 12 milioni di abitazioni in gran parte coperte con rete ibrida in rame e fibra Fttc. Credo che il Paese con urgenza debba porsi l’obiettivo di portare le reti ibride misto rame-fibra a essere reti pienamente in fibra con tecnologia Ftth. L’emergenza ha dimostrato che le tecnologie ibride, asimmetriche, non sono a prova di futuro, nemmeno prossimo. Per farlo noi siamo anche d’accordo sul fatto che la rete non debba essere duplicata. Quindi rete unica sì, ma non con un unico soggetto che governi questa rete”.
- Sky: ha un atteggiamento ambivalente: è favorevole al modello wholesale only di Open Fiber se parliamo di infrastrutture e servizi. Ma sul tema servizi più contenuti sposa il modello verticale perché più conveniente al suo modello di business.
- Costruttori di rete: beh, come ben argomentato da Roberto Opilio su CORCOM, loro giustamente fanno il tifo per una competizione infrastrutturale che duri il più a lungo possibile.
Ma cosa è meglio per il Paese?
Il mix suggerito dal CEO di Vodafone (andare su rete unica solo nelle aree bianche e con un arbitro imparziale a gestire questa strategia) credo rappresenti, a mio modo di vedere, la formula vincente per scalare rapidamente quelle posizioni che vedono l’Italia sempre in fondo alle classifiche sulla banda larga. Immaginate cosa sarebbe successo con un’unica infrastruttura di rete mobile in mano ad un unico soggetto. Accettare la competizione sulla rete fissa tra i diversi modelli di business e le diverse tecnologie significa creare maggiori opportunità di cooperazione e di crescita per tutti i soggetti in campo, cosa che ci permetterà di rispondere velocemente alle esigenze di connettività del Paese, urgenti più che mai soprattutto ora. Fonti:https://www.ilsole24ore.com/radiocor/nRC_09.09.2020_13.34_28210282
https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/banda-ultralarga/bisio-vodafone-nelle-aree-grigie-consorzi-di-operatori-per-spingere-la-fibra/
https://www.ilsole24ore.com/art/hedberg-windtre-molto-favorevole-rete-unica-ma-modello-wholesale-only-ADxReWu
https://businessschool.luiss.it/news/aiip-la-rete-unica-sembra-un-ritorno-al-monopolio-tutelare-la-concorrenza/
https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/08/30/news/bernabe_non_e_scontata_la_creazione_della_rete_unica_il_via_libera_politico_non_basta_-265869357/
https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/banda-ultralarga/rete-unica-tlc-farese-evitare-pasticciaccio-brutto-effetti-anche-su-altri-paesi/
https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/ripa-la-rete-unica-bloccherebbe-gli-investimenti/
https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/banda-ultralarga/rete-unica-tlc-fabrizio-davide-ritorno-al-monopolio-ce-gia-ed-e-in-capo-a-open-fiber/
https://www.corriere.it/economia/finanza/20_settembre_19/rete-unica-motore-crescita-ma-maggioranza-spetta-tim-dfa6ed1e-fa54-11ea-9c3c-4051dd36a798.shtml